Tintoria e Finissaggio 2000 tocca per prima il traguardo dell’eccellenza nell’implementazione del progetto 4s Chem per l’eliminazione delle sostanze chimiche tossiche e nocive dai cicli produttivi in coerenza con la metodologica ZDHC. Un risultato che parla al mercato di impegno, trasparenza e intelligenza manageriale.
È notevole sotto molti punti di vista che la prima delle Aziende 4sustainability a raggiungere il traguardo dell’eccellenza nell’implementazione di un’iniziativa di sostenibilità e Chemical Management come 4s Chem appartenga a una categoria di imprese che fisiologicamente fanno un uso ampio e diffuso di prodotti chimici e sono per questo ritenute a priori poco sostenibili.
Tintoria e Finissaggio 2000 smentisce allegramente ogni preconcetto, ottenendo nell’ultimo audit sul chemical management il livello Excellence. A farglielo meritare, non solo la conformità con i requisiti del protocollo 4sustainability, ma l’elevato punteggio ottenuto su quasi tutte le voci di valutazione.
Sul chemical management, ottimi numeri e ottimi voti
Nel campo della nobilitazione tessile, l’azienda biellese rappresenta un po’ un unicum, essendo specializzata nella tintura e nel finissaggio dei tessuti a maglia, nell’accoppiatura e nella stampa digitale. Attrezzata per lavorare praticamente tutte le fibre, mantiene un focus forte sulla lana e le fibre nobili come il cachemire.
Tintoria 2000 si distingue per l’attenta selezione dei prodotti chimici impiegati nei processi produttivi – prediligendo in larga parte quelli validati da ZDHC sulla piattaforma Gateway – e per la gestione capillare ed efficace dei materiali dei clienti, oltre che dei prodotti chimici di cui sopra, nelle varie fasi di trasformazione. Eccellente anche il rating sul monitoraggio degli scarichi idrici, che non registrando elementi sostanziali di criticità, sono la prova migliore di un’accurata selezione a monte delle sostanze utilizzate.
Gli indicatori di performance sono il cardine di un framework di implementazione come 4sustainability che l’azienda ha adottato nel 2018, avviando con Process Factory una collaborazione sul chemical management destinata a estendersi anche ad altre iniziative della sua roadmap per la sostenibilità.
L’attenzione all’ambiente viene però da lontano. Siamo negli anni Settanta, infatti, quando Tintoria 2000 si dota di un efficace impianto di depurazione, sul quale ha investito costantemente nel tempo per migliorarne le prestazioni. Tre anni fa, l’impianto viene sostanzialmente rinnovato integrando un’innovativa tecnologia per la microfiltrazione delle acque di scarico, che vengono trattate e in parte recuperate per uso interno, in parte restituite “pulite” all’ambiente.
Dino Masso: “La sostenibilità come opportunità e scelta culturale”
“Per una tintoria, le acque di scarico sono fra i fattori di inquinamento più rilevanti”, sottolinea l’Amministratore di Tintoria 2000 Dino Masso. “Ecco perché ci teniamo tanto: perché su questo fronte possiamo incidere in modo significativo sulla riduzione del nostro impatto ambientale. E le analisi effettuate avendo come riferimento i requisiti del protocollo 4s Chem stabiliti in linea con la metodologia ZDHC stanno lì a dimostrarlo”.
Altro fronte importante di impegno è la preparazione dei colori, che già dagli anni Novanta, in Tintoria 2000, avviene attraverso un sistema completamente automatizzato a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, senza bisogno di entrare in contatto con polveri ad altissima volatilità o altre sostanze potenzialmente pericolose.
“La sostenibilità è anche e soprattutto una questione di rispetto per le persone e di cultura aziendale”, spiega Masso. “Questo significa che deve permeare l’organizzazione in tutte le sue funzioni coinvolgendo le persone, appunto. Non è un caso se, coerentemente con i requisiti di 4s Chem, la formazione sulla sostenibilità è entrata in modo tanto importante nelle nostre politiche. E non è un caso se abbiamo introdotto in azienda la figura del Sustainability Manager: si tratta, anche qui, di una scelta di campo sostanziale, che formalizza la strategia dell’azienda verso la sostenibilità comunicando al mercato che certi processi sono presidiati con metodo e continuità”.
La partnership con Process Factory
La partnership con Process Factory è l’espressione fedele di questa visione. “Credo che la sostenibilità sia un’opportunità, piuttosto che un vincolo. Trasformare in senso sostenibile il proprio modello di business ha certamente dei costi, ma questi costi sono ampiamente ripagati in termini sia di efficienza che di creazione di valore. In questo percorso – conclude Masso – la garanzia di un partner serio come Process Factory e di un sistema come 4sustainability è ciò che ha fatto la differenza. Non eravamo interessati all’ennesimo bollino, né abbiamo mai inteso la sostenibilità come operazione di marketing. Ci serviva un alleato attrezzato per realizzare con noi una strategia di sviluppo di ampio respiro incentrata sulla sostenibilità. Il tipo di risposte che cercavamo sul chemical management, nello specifico, l’abbiamo trovato nell’approccio ZDHC che il protocollo 4s Chem pienamente recepisce”.
Francesca Rulli, CEO di Process Factory e ideatrice di 4sustainability, ricorda l’incontro di qualche anno fa con Dino Masso e la sensazione immediata di affinità su un modello di sviluppo capace di integrare etica e business. “L’attenzione all’ambiente e alle persone che Dino interpreta col suo lavoro non è fatta di parole, di iniziative spot o manifesti eclatanti – sottolinea – ma di processi efficienti, apertura alla collaborazione, alla trasparenza dei dati e a misurazioni strutturate degli indicatori di prestazione a cui fare riferimento per migliorare. Sono gli stessi principi su cui si fonda il sistema 4sustainability, un sistema che Tintoria interpreta con grande impegno anche come vantaggio competitivo, riuscendo ad essere d’esempio per tanti altri operatori della filiera”.