“La sostenibilità nella moda non è l’obiettivo a cui ambire, tanto meno un traguardo. È la condizione affinché la moda diventi protagonista della transizione a un’economia rigenerativa, anziché estrattiva.”.
Massimo Brandellero nasce professionalmente nel mondo della pelle e delle concerie. Nel 2008, fonda We Are, che lo vede supportare per oltre 15 anni alcuni grandi brand europei con rilevanti attività di raw material sourcing nel Far East.
A partire dal 2011, dopo il lancio della campagna Detox di Greenpeace, la sostenibilità entra prepotentemente nel suo approccio al settore in cui opera. Tra i risultati, nel 2015, vi è la fondazione con altri partner di The ID Factory, una piattaforma tecnologica sviluppata per diffondere la tracciabilità di filiera nel fashion & luxury. Alla base, la ferma convinzione che non sia possibile migliorare ciò che non si può misurare. E che non sia possibile misurare ciò che non si può tracciare.