Una recente indagine di Globalwebindex ha indagato le differenze nelle abitudini di acquisto di due generazioni vicine e lontane allo stesso tempo. Parliamo della Generazione Y o Millennials – che comprende i nati tra il 1980 e il 1990 – e della Generazione Z, quella dei giovanissimi nati tra il 1990 e il 2010.
La vicinanza temporale e culturale dei due gruppi potrebbe indurci a ritenere che la pensino allo stesso modo su tutto o quasi. In realtà le differenze ci sono e in alcuni casi possono essere anche profonde. Questo perché la Generazione Z si forma in un’epoca dove Internet e i social media non sono più una novità da scoprire, ma una realtà di tutti i giorni.
Chiarito l’equivoco, far mente locale sulle peculiarità di ciascun gruppo soddisfa molto più che una curiosità, perché se le informazioni vengono lette e utilizzate opportunamente possono tornare utili anche a definire le strategie aziendali.
Acquisti online e acquisti in negozio
La Generazione Z sembra prediligere l’acquisto di persona in negozio molto più di quanto si possa credere. Poco importa che i suoi esponenti siano nativi digitali. Anzi, il paradosso è che proprio a questa evidenza sarebbero da ricondurre alcune preferenze, ovvero all’utilizzo assiduo di Instagram e YouTube: i giovani della Generazione Z acquistano e fanno esperienze di tipo analogico, diciamo così, per mostrarsi e fare tendenza in rete.
I ragazzi della Generazione Y sono appena più vocati all’acquisto online, ma parliamo di una percentuale di poco più alta: il 61% invece del 59% della Generazione Z.
Acquisti d’impulso e acquisti ponderati
Dall’indagine si evince come il 44% della Generazione Z preferisca pagare in contanti, contro il 40% della Generazione Y. A questo proposito, però, dobbiamo tenere presente che gli appartenenti alla Generazione Z conoscono bene lo shopping online e i servizi a pagamento da dispositivo mobile e non è detto, quindi, che la loro interpretazione e percezione del “denaro contante” coincida necessariamente con la carta-moneta.
La Generazione Z, inoltre, sembra meno propensa dei Millennials a comprare subito un prodotto a prezzo pieno (il 31% contro il 37%) e meno interessata a sacrificare altri acquisti per disporne velocemente (il 28% contro il 31%).
I Millennials, insomma, hanno un uso più disinvolto del denaro e comportamenti di acquisto più impulsivi, mentre gli iGen o Centennials, come sono chiamati anche i post Millennials, sarebbero più pragmatici. Ma su questo dato pesa molto, evidentemente, il fatto che tanti giovanissimi non abbiamo ancora un reddito proprio e capacità di spesa correlate.
La generazione Z spende con coscienza
Uno dei motivi per cui i giovani della Generazione Z prestano più attenzione all’acquisto dipenderebbe dalla maggiore attenzione verso i temi della sostenibilità, in special modo quella ambientale.
Dall’indagine emerge infatti che i primi che sono più propensi dei Millennials a sostenere piccoli rivenditori locali (il 49% contro 46%) e i brand più green (il 64% contro il 63%).
Quali conclusioni?
L’osservazione di queste differenze non deve fuorviarci nelle previsioni. Sarebbe sbagliato, per esempio, presumere che la Generazione Z seguirà lo stesso percorso che hanno fatto i Millennials, che i nati fra il 1990 e il 2010, cioè, sviluppino comportamenti di acquisto online simili ai loro cugini più grandi.
I giovanissimi, infatti, possono trascorrere gran parte della loro giornata su Internet, ma preferiscono possedere beni fisici da sfoggiare nella costruzione della loro identità digitale; possono rimanere connessi 24 ore al giorno e avere una profonda conoscenza delle dinamiche di acquisto in rete, ma spendono in modo per lo più oculato.
“I numeri – commenta Francesca Rulli – ci dicono che i giovani sono sempre più concreti e propensi a verificare quanto dichiarano le aziende, più disposti a supportare con le proprie scelte di acquisto quelle realmente impegnate nella tutela delle persone e dell’ambiente.
Spetta ai brand conoscere e “allevare” questa nuova generazione di consumatori per orientare al meglio le loro strategie di vendita. Come Process Factory, siamo determinati a fare in modo che quanto viene comunicato, ogni impegno assunto, ogni claim di sostenibilità concepito abbia fondamenti di verità si basi su indicatori di performance veritieri, misurabili e verificabili. Il marchio di garanzia 4sustainability® nasce esattamente su queste basi”.