Il 1° febbraio 2019, nell’Aula Magna del Politecnico di Milano, è andata in scena la seconda edizione di Enhancing Chemical Management. A supply Chain Shared Goal, evento promosso da alcuni grandi brand della moda e organizzato da Process Factory con la partnership accademica del PoliMi.
Trecento fra imprenditori e manager, appartenenti alle filiere del tessile e della pelle hanno partecipato attivamente a questa iniziativa, attraverso domande, panel discussion e sondaggi in diretta. Una formula che ha catalizzato l’interesse di moltissime aziende fornitrici di marchi globali del fashion, capaci di tenere alta la bandiera della sostenibilità nel mondo.
Il messaggio comune dell’evento è emerso forte e chiaro: per una corretta gestione delle sostanze chimiche in produzione (Chemical Management) bisogna fare squadra e puntare sulla trasparenza, condividendo fra brand e filiera metodo e obiettivi per rendere il percorso più lineare e i risultati più importanti.
Francesca Rulli e Giuditta Passini – rispettivamente general manager e sustainability consultant di Process Factory – hanno ben sintetizzato nel loro intervento quali sono gli obiettivi comuni su cui lavorare e costruire strumenti, vale a dire la trasparenza, la collaborazione, l’armonizzazione degli standard e le tecniche di valutazione del rischio.
“Pensando a questi obiettivi – ha spiegato la Rulli – Process Factory ha creato 4sustainability, la prima linea di servizi strutturata per sostenere lo sviluppo sostenibile delle imprese. Il mercato ha premiato da subito la visione che costituisce il tratto distintivo dell’azienda. Lo step successivo, coerentemente, ci ha visti diventare training provider e contributor di ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals), la sola fondazione globale con un programma chiaro, una MRSL condivisa, piattaforme e tool avanzati e una comunità crescente di brand e aziende della filiera che li implementano.”
Chiusa l’edizione 2019 dell’evento, si guarda già al prossimo anno in una logica di miglioramento continuo: la possibilità di un confronto aperto e continuo fra brand e filiera e l’opportunità di fare networking per crescere insieme e far crescere il settore della moda sono elementi a cui è difficile rinunciare.