Che il vintage e il second hand andassero alla grande offline e online, fino a qualche anno fa non l’avrebbe detto nessuno! E invece si moltiplicano le ricerche che attestano il successo di un comportamento d’acquisto assolutamente fedele ai principi della sostenibilità e dell’economia circolare. Una pratica virtuosa che anche in Italia sta facendo proseliti fra giovanissimi e meno giovani.
La digitalizzazione, ormai, non è più solo un trend, ma una realtà capace di stravolgere convinzioni, differenze di età e di genere. Tra le varie evidenze, una recente indagine realizzata da Banca Online N26 sulle scelte di acquisto degli Italiani in ambito moda ha messo in luce come sia la rete, ormai, il canale di acquisto preferito sia per numero di transazioni effettuate che per spesa media. E questo per tutte e quattro le categorie prese in considerazione dall’indagine: fast fashion, vintage e second hand, abbigliamento sportivo e lusso!
Lo studio ha coinvolto un campione di oltre 120.000 clienti della banca in Italia, analizzando il numero e la spesa media per transazione tra giugno 2021 e giugno 2022. Clamoroso è in particolare il dato sull’importo medio speso online, che raddoppia e passa da € 77 a € 152.
Sorprende, in una certa misura, il contributo dei consumatori uomini a questo boom. Nell’ultimo anno, infatti, il pubblico maschile ha superato quello femminile sia per numero di transazioni (+6%) che per spesa media per transazione (+24%).
Anche le differenze generazionali sembrano sfumare, quando si tratta di acquisti online… Nella classifica della spesa media per transazione, ad esempio, subito dopo i Millennial (35-39 anni) che spendono in media € 207, ci sono gli over 50 con circa € 175.
Il vintage insidia il fast fashion
Il second hand in Italia non è più una scelta estemporanea prerogativa, per lo più, dei giovanissimi, ma è diventato un canale di acquisto abituale capace sia di assecondare la voglia di sostenibilità di tanti consumatori, sia di aiutarli a costruirsi o aggiornare il proprio stile.
Il territorio naturale della moda vintage sembra proprio l’online, dove per ogni transazione gli Italiani spendono in media il 165% circa in più rispetto a quanto fanno nei tradizionali punti vendita. Le numerose piattaforme dedicate vincono sui negozi fisici anche per numero di transazioni (circa 99mila solo online). Una conferma del trend viene anche dal confronto con il fast fashion, dove si registra una spesa media a transazione (€ 62) del tutto analoga a quella del second hand (€ 63).
Su questa tipologia di acquisti online convergono gli interessi e la spesa di due generazioni apparentemente lontane fra loro. Se da un lato sono i giovani tra i 20 e i 24 anni a spendere in media di più (€ 104 per transazione) e a far registrare la più alta percentuale di crescita nel numero di acquisti effettuati da giugno 2021 a giugno 2022 (+78%), è curioso rilevare come ancora una volta sia la categoria degli over tra i 50 e i 54 anni al secondo posto tra gli high spender (€ 81).
Il fast fashion vince in negozio
Inversione di tendenza per il fast fashion, dove a livello di spesa media l’offline vince sul digitale (+49%). Per le grandi catene, lo store fisico costituisce ancora un’attrazione soprattutto per il target tra i 35 e i 39 anni, che spende in media per ogni transazione circa € 135. Restano affezionati al negozio anche i 40-44enni con una spesa media pari a € 131.
Corre online anche l’acquisto del lusso
La centralità del canale online per il settore moda coinvolge anche il settore luxury, con una spesa media per transazione che supera di oltre il 216% quella effettuata nei negozi fisici (€ 566 vs € 179). Sono gli under 30 ad effettuare il numero più alto di transazioni online, distanziando del 103% la fascia dei 30-34enni, al secondo posto.
A livello di spesa media, il discorso cambia un po’. Sebbene effettuino online un numero inferiore di transazioni, gli Italiani che spendono in media di più per la categoria lusso (€ 800) hanno tra i 60 e i 64 anni. Seguono i 35-39enni (€ 760), per i quali certi capi e accessori diventano accessibili in una fase di crescita della propria vita professionale, consentendo acquisti tanto importanti quanto gratificanti.
La stagione felice dello sportswear
L’abbigliamento sportivo piace sempre di più! Leggings, felpe, tute e scarpe da ginnastica sono diventati tanto popolari da rientrare in quello che viene oggi definito athleisure, uno stile urbano nato dall’incontro tra fashion classicamente inteso e sport.
La spesa media online per abbigliamento e accessori rimane stabilmente alta (€ 75) con una crescita annuale dell’11%. Lo sportswear affascina soprattutto gli uomini italiani, con più del doppio delle transazioni rispetto alle donne. A spendere di più per transazione sono i giovanissimi, che tra i 18 e i 19 anni investono in media € 137, seguiti dagli over 40 (€ 92).